Negli ultimi tempi, specialmente nel linguaggio mediatico, è in aumento il numero dei neologismi che rientrano nella categoria delle parole composte. Il contributo presenta i risultati di una ricerca sull'uso dei neologismi nei media italiani, con l'accento sulla lingua dei giornali sia stampati che on-line. I composti nominali e aggettivali, tra cui più precisamente i composti binominali e quelli con base verbale, nonché i cosiddetti composti neoclassici (con elementi greci o latini), sono risultati più produttivi degli altri. Non è un caso, perché proprio i composti, per la loro chiarezza e sinteticità semantica, rappresentano la forma più adatta alla lingua dei mass media, che richiede espressioni brevi ed efficienti.
La quantità e la frequenza d'uso di alcuni elementi che fanno parte dei composti analizzati (ad esempio i composti contenenti nomi come web-, internet-, cyber-, -killer, -kamikaze ecc.), coinvolgono molte sfere della società e riflettono temi dominanti ed attuali non solo nella società italiana ma anche a livello globale, come si può dedurre dall'ampia presenza di forestierismi. È un altro esempio di come i neologismi possono servire da indicatori e illustratori di nuove tendenze e dei cambiamenti nella società in generale.